domenica 6 settembre 2009

Impressioni di settembre



E come ogni anno settembre preannuncia la fine della stagione, le foglie ingialliscono, i tramonti si tingono di cremisi già all'ora di cena e i fiori...sfioriscono (ma le mie "zinnie" tengono duro...).

giovedì 27 agosto 2009

Vita d'artista, quando l'ho vista ho detto: questa è la mia


Così canta il buon Paolo Conte,
e vita d'artista ha scelto Andrea Modesti, che associa la passione per gli acquerelli a quella per la storia e le cose militari, ecco un esempio dei suoi lavori
Se volete saperne di più non esitate a contattarmi!

mercoledì 1 luglio 2009

La perfezione in 22 grammi


Si fa presto a dire che la frutta e la verdura fanno bene. Tutto quello che deriva dalle colture intensive viene nutrito con sostanze che di naturale hanno ben poco: pesticidi, concimi azotati di origine minerale, agenti di maturazione che velocizzano il ciclo vitale delle piante, le difendono dall'attacco di funghi e parassiti e ti avvelenano l'organismo come una bella boccata di aria pura in tangenziale.
Da qui la moda del biologico, costa molto di più ma ti garantisce l'apparenza di un prodotto genuino. Solo le quantità di concime prodotte dagli allevamenti del nord Italia ed utilizzate per fertilizzare i campi ha prodotto un inquinamento delle falde così marcato da costringere alcune regioni a limitarne l'uso...ma intanto i pesci galleggiano a pancia all'aria nel Po e relativi affluenti.
L'unico modo di coltivare responsabile è curare un piccolo orto personale, chi ha un po' di terra, anche 30 metri quadri, non potrà che trarne grandi soddisfazioni, a patto di seguire poche elementari regole.
Primo: dimenticatevi dei sacchi di concime, quelli più scadenti son fatti con la spazzatura (come il terriccio, è brutto pensarci ma in molti casi è proprio così), meglio rifornirsi da qualche contadino nella vostra zona che alleva animali, per un orto casalingo non servono grosse quantità e quasi sempre, se avete la pazienza di caricarvelo in macchina (in sacchi, non a palate...) lo potrete avere gratis o per pochi euro.
Secondo: se le bestie o i funghi attaccano le vostre piante...meglio lasciarle fare che ricorrere a preparati industriali, ma in genere, epidemie stagionali a parte, se rispettate la rotazione delle colture dovreste scongiurare l'attacco di organismi e malattie.
Terzo: potendo raccogliete l'acqua piovana e non usate quella del rubinetto, ricca di cloro.
Tutto qui?
Più o meno.
Ma state attenti, la malattia è contagiosa...attualmente utilizzo l'"oro marrone" prodotto dalle pecore del mio vicino, nutrite solo con l'erba dei campi, non metto nemmeno il verderame sui pomodori e bagno con l'acqua di una sorgente che ho nella mia proprietà. Le piantine le faccio da me coi semi dell'anno precedente. Quello che raccolgo ha soltanto il nome in comune con gli ortaggi in commercio, da un lato è una gran soddisfazione, dall'altro ti fa pensare a come la produzione di massa ci stia pian piano avvelenando.
Nella foto un pomodoro ciliegino, 22 grammi, poco più di una noce...

venerdì 26 giugno 2009

E la lotta si fa scivolosa e profonda...


L'amore è cieco? Ditelo a questi due lumaconi...

ROSAROSAE





Probabilmente se tenessi accesa l'auto del precedente post vicino alle mie rose i colori dei petali non sarebbero così belli.
Probabilmente se tenessi accesa l'auto del precedente post vicino alle mie rose consumerei soltanto benzina.

No, non mi sono sbagliato

SI LO SO,
nel post precedente le immagini non sono della Giulia, è la mia Maserati 224 in alcune vecchie e brutte foto, ora è sotto un telo in attesa che compri una nuova batteria e sistemi qualche cosetta, tipo lo sfiato del tubo della benzina e che compri un treno di gomme nuove, visto che quelle montate dovrebbero ancora essere il primo equipaggiamento :-(

le auto di oggi son balocchi



Ma che fine hanno fatto le vere auto? Quelle che quando pigi l'acceleratore in curva le gomme fischiano e vai in sovrasterzo, fanno più rumore di un 737 sulla pista di decollo e per andare "allegri" devi saperci fare almeno un po'?
Tolte le supercar di lusso oggi al massimo puoi posare le natiche dentro vetture che di sportivo hanno la scritta sul bagagliaio, marmitte esagerate messe li come complemento d'arredo, carrozzerie dopate che debordano per contenere cerchi grandi quanto ruote di un carretto per il fieno e gomme che vent'anni fa le montavano sugli autotreni. Tutto vistosamente esagerato, penosamente barocco, ostentazione di un design che deve rinnovarsi a tutti i costi ogni due settimane, pena l'obsolescenza del prodotto.
Così ti compri una semestrale in tempo per le vacanze al mare e a settembre vedi già la pubblicità del modello nuovo. Vabbè, ma han cambiato solo i fari ed il logo sul cofano... Però almeno hai la tecnologia più avanzata, controlli elettronici che ti tengono sulla carreggiata anche in curva durante un acquazzone a 160 all'ora senza che tu faccia niente, freni che bloccherebbero anche un trattore ed un impianto stereo dolby surround che te lo sogni persino a casa. Così puoi ascoltare la nuova compilation di XFactor mentre sfrecci sicuro e coccolato, col climatizzatore dual zone - 18 gradi a te, 28 a tua moglie seduta a 5cm di distanza - il tetto panoramico per veder le stelle e vani portaoggetti per bottiglie, snack, borsette, occhiali e palmari, così ben mimetizzati che farebbero la felicità di un narcotrafficante al confine col Messico...
Poi arrivi al semaforo prima di casa tua, tu hai il ricircolo acceso, così non ti respiri l'aria viziata delle altre macchine in coda, i suoni esterni ti arrivano ovattati, senti il cane nei sedili posteriori che ansima e ad un tratto ti si affianca qualcosa, forse una harley a giudicare dal rombo gorgogliante. Giri la testa e vedi a fianco a te una Giulia 1300 del '72 blu notte, roba da poliziottesco all'italiana. E' identica a quella che aveva tuo padre, col volante a tre razze, cambio alto, contagiri e contachilometri grandi come sveglie, col primo rigorosamente a sinistra, solo che al volante non c'è un tipo come tuo padre ma un ragazzo smilzo, tripudio di piercing e tatuaggi. Ogni tanto da un colpetto col gas, i carburatori accennano un urlo e si sente che l'aria non passa per la scatola del filtro ma da una bella serie di trombette. Ma dove si saranno incontrati lo smilzo e la giulia? La sapranno tutti e due la storia dell'obsolescenza del prodotto? Ed il ricircolo dell'aria? E il dolby surround? A giudicare da come ti tremano i vetri quando la Giulia mette la prima e fila alla prima traversa forse il surround lo conoscono...

mercoledì 29 aprile 2009

ZEROPIU' EDIZIONI

Meglio tardi che mai!;
ecco www.zeropiuedizioni.com aggiornato e ristilizzato dal mio socio, tutto da scoprire?......

mercoledì 4 febbraio 2009

Il più nevoso degli ultimi anni?




Mah, forse questo inverno lo e' stato davvero. Se, come me, vivete in campagna, magari al nord, la neve è una condizione mentale più che un fenomeno meteorologico, solo che un po' va bene, molta la si sopporta...troppa non si sa dove metterla!
Vi assicuro che è proprio così, fino ad ora sulla mia casa si è posata 14 volte, con una media di 50 cm a nevicata, registrando una mostruosa punta di 145cm, praticamente alta come mia nonna...
Allora cosa fai? La prima volta pulisci il viale, liberi lo spazio davanti al garage, pulisci i terrazzi, metti il sale sulla strada. La seconda pulisci davanti alla porta di casa, metti il sale, lasci la macchina fuori. La terza e le seguenti fai il passo davanti alla porta per fare arrivare almeno il postino, la macchina, nel mio caso un fuoristrada, la usi solo se devi e con le marce ridotte, nei terrazzi ci fai giocare il gatto in mezzo alla neve. Ma alla 13a e 14a il fuoristrada è una sorta di igloo, il sale è diventato più raro dell'oro, cominci a guardare con apprensione il metro abbondante sopra il tetto e davanti a casa non spali perchè tanto il postino non viene più e quelle rare volte ti suona dalla macchina e tu prendi al volo la posta dalla finestra...
Durante quest'ultimo mese ho visto cose che voi umani....tipo un capriolo che non riusciva a risalire una costa perchè la neve gli arrivava al muso, lo spalaneve che non riesce a spingere un mucchio di neve alto più di 3 metri....mah, meglio vivere ai tropici? col c..o che ho mi beccherei l'onda anomala.

sabato 31 gennaio 2009

vita nova

Dopo l'ultimo delirante post sono lieto di annunciare che in un prossimo futuro questo mio modesto spazio nella rete cambierà impostazione, arricchendosi di immagini di (spero) buona qualità, l'intento è di pubblicare almeno una foto decente ogni settimana...vabbè, non aspettatevi che rispetti con tutto questo rigore le scadenze...

Il perchè delle cose

Da una circolare del ministero della guerra britannico, del 7 febbraio 1892:
"in relazione alla difficoltà di reperire canne di bamboo di misura uniforme (si riferisce alle aste delle lance da cavalleria), non si può impiegare ferramenta di ugual peso e dimensione, per cui verrano prodotti puntali di sette diverse misure.."
Ora, forse al War Department di Sua Maestà nessuno era informato del fatto che in natura possono anche esistere due piante della stessa specie non necessariamente identiche, e' che mi riesce difficile comprendere il motivo per cui, piuttosto che lavorare il legno (bamboo? va bene le colonie, ma se dici Inghilterra dici anche Rovere....) abbiano deciso di moltiplicare il numero dei puntali...
no... non è vero, io SO il perchè...e' che così ai lancieri piu' piccoli davano lance più piccole ed a quelli più alti quelle più grandi. Peccato, non ho trovato nessuna circolare in cui venga ordinato ai lancieri di impalare soltanto nemici dalle caratteristiche fisiche adeguate alla conformazione della loro arma...però son quasi sicuro che esiste!

giovedì 29 gennaio 2009

L'insostenibile leggerezza dell'ESP

La mia prima macchina è stata una Renault 5 rossa, con 120.000 chilometri, quattro ruote da carrello della spesa ed un impianto frenante degno di una BMX. Passato il casello dell'autostrada c'era un semaforo in discesa e se eravamo in più di due l'auto non frenava abbastanza, col rischio di tamponare le altre vetture ferme al rosso. Per avere qualche speranza di fermarmi mi toccava tirare il freno a mano, con un buon margine di anticipo. Sul bagnato, ma anche sull'umido, possedeva l'handling di una slitta trainata da otto Husky, e sull'asciutto quello di un carretto siciliano carico di limoni.
Già a quel tempo si vociferava, tra i compagni del liceo, di come fosse utile e risolutivo l'ABS, a quel tempo prerogativa solo di auto dal segmento B in su e quasi sempre a pagamento. Poi con gli anni le macchine di cui sono stato proprietario si sono succedute, ma nessuna con sistemi elettronici di controllo, fino a quando ho provato una berlina di classe media (tedesca) con ABS ed, udite udite, ESP. Pioveva e la tentazione di tentare il sovrasterzo di potenza a tutti i costi ha fatto si che mi confrontassi con questi fantomatici dispositivi. Beh, all'inizio rimasi perplesso, ed a tutt'oggi ho la sensazione che ci sia qualcosa di invalidante nel non poter controllare direttamente una sbandata.
Oggi non uso quasi mai l'auto, mi sposto in treno se devo andare lontano, ma in garage ho una Maserati che l'anno prossimo passerà d'epoca e con la quale faccio al massimo 30 km al mese in giro per le colline. Certo che quando sono fuori ed inizia a piovere un bell'ESP...

L'eccidio dell'accidia

Qual'è il male del secolo? eddai qual'è?
Sbagliato, non sono le suonerie per cellulare, cioè, non sono solo quelle...
Diciamo che la noia potrebbe essere una degna concorrente.
Ma come? Con tutto quello che si può fare in un'era ipertecnologica come la nostra?
Forse e' proprio questa sovralimentazione mediatica indotta da internet e da sempre più nuove e bizzarre forme di intrattenimento che ci fa sprofondare in uno strano ozio. Lavoriamo, usciamo con gli amici, intratteniamo ogni genere di relazione sociale, ma in fondo stiamo sempre più perdendo la capacità di stupirci ed emozionarci. Vedere un film non è più una forma di appagamento, lo viviamo con passività, la musica è un sottofondo al pari del traffico e così via.
Troppe informazioni alla fine hanno congestionato il nostro sistema ma continuiamo a fagocitarle senza sapere come saranno gestite dal nostro metabolismo.
Ieri una navicella stellare con a bordo esuli di una nuova galassia è atterrata a Linate. No, scherzo, ma tanto a nessuno avrebbe importato.

Cobra 11, gli Starsky ed Hutch di Colonia?

Poliziesco? Poliziottesco? Oppure solo una serie d'azione?
La Germania ha dato i natali ad una lunga sequela di serie televisive con protagonisti commissari, ispettori, investigatori ed agenti di polizia, interpretando il genere con uno stile europeo a volte non proprio coinvolgente. Poche di queste produzioni hanno tentato la via del telefilm d'azione, subordinando alle trame l'aspetto scenico e discostandosi così dal modello americano che ha mietuto così tanti successi anche nel vecchio continente. Cosa ne sarebbe stato dei due motociclisti della pattuglia autostradale della California senza gli sfrenati inseguimenti in sella alle loro Guzzi, o di Starsky ed Hutch senza la loro tamarrissima Ford Gran Torino? Ma quelli erano altri tempi e nessuno in Europa avrebbe avuto il coraggio di cimentarsi in scene complesse e rischiose, tanto più che il film d'azione rimane ancor oggi una prerogativa quasi sempre holliwoodiana.
Figuriamoci quindi la sorpresa quando, ormai un decennio orsono, la Rai ha trasmesso l'episodio pilota di una serie tedesca già famosa oltralpe, "Alarm fuer Cobra 11", in cui non solo vi erano inseguimenti a folle velocità in autostrada, ma le macchine volavano letteralmente, scontrandosi, arrotolandosi su se stesse, esplodendo in aria e ripombando al suolo in una palla di fuoco! Le trame non erano certo un capolavoro da oscar, ma la struttura elementare costituiva e costituisce ancora oggi il supporto per un ordito fatto di azione allo stato puro. Due i protagonisti, un basso ispettore di origine turca ed il suo compagno, più volte sostituito col susseguirsi delle stagioni, affiancati dai colleghi del distretto di polizia autostradale di Colonia. Inutile aspettarsi muscle car multicolore in stile Yankee, i nostri eroi guidano grigie berline teutoniche, ma lo fanno con uno stile finora riservato solo ai lungometraggi destinati al grande schermo. Le coreografie, opera di un team di specialisti di altissimo livello, riescono a far rimanere lo spettatore a bocca aperta quasi ad ogni puntata, inventando e reinventando situazioni a cui nessun utente europeo era mai stato abituato. Esagerazione? Chi conosce la serie sa che la mia non è un'iperbole, tanto più che i riconoscimenti sono fioccati sin dalla prima stagione. Scagli la prima pietra chi di voi ha già visto una BMW serie 3 attraversare un passaggio a livello sbarrato col treno merci in attraversamento...

mercoledì 28 gennaio 2009

Michel Ney, Maresciallo di Francia

Elvis non è morto? Fate questa domanda a qualche fan del "Re" di ritorno da un pellegrinaggio a Nashville e probabilmente verrete assaliti da una sequela di teorie alternative, su come gli alieni preservino la semiobesa figura del cantante che ancor oggi si esibisce in qualche galassia lontana lontana, o magari fa il postino in sudamerica, complice il programma protezione testimoni della CIA.
Ma è proprio necessario assumere un atteggiamento di scetticismo di fronte a simili teorie?
Forse qualcuna delle morti più illustri della storia moderna e contemporanea non è mai avvenuta, nella maniera e nei tempi tramandatici. E' il caso del Maresciallo Ney?
Chi di voi ricorda il rosso figlio di un bottaio assurto alla massima carica militare della Francia Napoleonica? Fucile in mano, coperto dal pesante cappotto a proteggere la retroguardia nella disastrosa ritirata di Russia nel 1812, eroe sfortunato ed avventato nei Cento Giorni, in cui condusse la cavalleria dell'Imperatore in folli cariche contro gli ordinati quadrati di fanteria inglese, a Waterloo. Bene, col ritorno della monarchia finì davanti al plotone di esecuzione, a cui lui stesso diede l'ordine, secondo le cronache, di aprire il fuoco. Ma ci sono fondati motivi di credere che la sua vita non finì con lo sguardo fisso nella canna di dodici moschetti, bensì molti anni dopo, in un letto, nel nuovo continente.
Complice l'aiuto di Sir Arthur, lo stesso Wellington artefice della sconfitta francese, venne espatriato in gran segreto per approdare in America e costruirsi una carriera da insegnante. Ma non riuscì a mantenere l'anonimato a lungo; il suo accento francese, il cognome mantenuto forse per eccessivo orgoglio, le indelebili tracce di due ferite di guerra, le sue abilità di cavaliere, contribuirono ad insinuare il dubbio tra i suoi allievi e tra la popolazione.
Anche in punto di morte, avvenuta ben più avanti di quella di Napoleone, le sue ultime parole furono per il collega Bessieres e per la vecchia Guardia Imperiale.
Successe davvero o il nostro redivivo non era altro che un imbroglione? Magari uno dei tanti veterani troppo legati alla tragica epopea post giacobina. Il feretro dell'imperatore fu riportato in patria da Sant'Elena diversi anni dalla morte. In quell'occasione i veterani della Vecchia Guardia, emarginati dalla Restaurazione, costretti a vivere in indigenza, privi di una anche minima considerazione sociale, dissotterrarono dalle cantine i loro colbacchi, appuntarono sul petto le croci smaltate della Legion d'Onore e sfidarono il freddo, morendo a decine assiderati, solo per montare un'ultima volta la guardia davanti al feretro. Chissà se dall'altro capo dell'oceano il nostro "Ney" apprese la notizia e si ricordò di quando, vestito d'oro e di blu, aveva seguito un piccolo corso dallo strano accento nel fango e nello splendore, portando le aquile a spasso per l'Europa...

martedì 27 gennaio 2009

XFactor è una cacata o un capolavoro?

E' da anni ormai che le televisioni investono danari nella messa in onda di reality e talk show di ogni genere. C'è chi fa piangere le casalinghe, chi fa ballare i minorenni, chi fa accoppiare donne truccate da clown con palestrati untuosi e già da un annetto c'è chi fa cantare gente sconosciuta con la speranza di trovare nuovi talenti.
E' un nuovo genere di reality, importato ovviamente dall'America, il cui scopo è quello di mettere sotto i riflettori la vita "professionale" di chi vi partecipa, relegando in secondo piano la vita privata dei malcapitati...
Bene, dal mio modesto punto di vista è meglio ascoltare canzoni più o meno in linea coi nostri gusti e vedere cantanti più o meno dotati cimentarsi nell'agone più o meno discutibile di una gara ad eliminazione lunga quanto la gestazione di un elefante che spiare Niko, Maruska, Gianni e Pinotto che si fanno la doccia o che consumano i calzini in giro per uno studio attrezzato a loft, o Meteore e Meteorazze su isole tropicali perennemente bagnate da piogge storte più consone ad una Genova settembrina...
XFactor avrà i suoi lati negativi, ma nel complesso resiste alle critiche molto meglio di quanto facciano altri programmi di intrattenimento.
Ci son cose, però, troppo legate al format originario, formule seguite con una rigidità austroungarica che ti lasciano sconcertati e che sono forse le uniche limitazioni di un prodotto che, altrimenti, segnerebbe la storia della televisione dell'ultimo decennio (parolone?).
Cosa nello specifico?
Ma cacchiarola, possibile che sti tizi, e molti hanno davvero un gran talento, non possano suonare nemmeno un'ocarina sul palco e non possano cantare pezzi scelti o composti da loro? E se nel mucchio ci fosse un nuovo De Andrè smanioso di far conoscere la sua arte?
E dire che uno dei giudici fa anche il presentatore del Tenco...

meglio esserci che farci....

ci siamo, ho aperto il blog!
Non so proprio cosa ne sarà di questo spazio nei giorni a venire ma per ora un po' di idee ci sono,
chi vivrà vedrà!